Abbiamo iniziato l’anno con una grande novità: il primo carico di BIOGNL al nostro cliente Vulcangas di Civitanova Marche. Oggi, vorremmo entrare un po’ nel dettaglio di BioGNL e GNL.
Cos’è il GNL?
Acronimo di Gas Naturale Liquefatto, per GNL intendiamo la forma liquida del gas naturale che si ottiene abbassando la temperatura (raffreddamento e condensazione del gas) fino ad un valore pari a -160°. Il componente principale è il metano la cui percentuale può variare tra il 90 e il 99%, la restante parte è costituita da butano, etano e propano. E’ trasparente, inodore, non corrosivo e non tossico. In caso di riscaldamento ( > -110°C!!!) diventa più leggero dell’aria, evapora e si disperde molto velocemente, non contaminando il terreno. Inoltre, ha un basso impatto ambientale grazie alle basse emissioni di anidride carbonica e non rilascia particolato, zolfo o composti solforati.
Parliamo di un combustibile alternativo al gas metano che, per la sua natura liquida, ha un volume ridotto di 600 volte rispetto alla forma gassosa e quindi può essere trasportato più efficientemente con navi cisterna o autocisterne, rappresentando una diversa fonte di approvvigionamento di energia pulita per quei luoghi di consumo non collegati dai gasdotti.
E il BIOGNL?
Il BioGnl, invece, è una versione SOSTENIBILE del GNL, poiché viene prodotto dalla digestione anaerobica (degradazione senza l’impiego di ossigeno) di materie organiche: cibo o rifiuti animali.
Il bio metano liquido rappresenta quindi un esempio perfetto di economia circolare e di sviluppo dell’economia locale, oltre ad essere una fonte rinnovabile e un potente strumento per ridurre le emissioni di anidride carbonica e l’effetto serra. Questo ha portato molti gruppi industriali ad affermare la sua produzione sarà destinata ad aumentare di almeno 10 volte entro il 2030.
Quindi cosa cambia nel mondo dei trasporti?
Il 9 dicembre 2020 la Commissione Europea ha presentato la strategia di mobilità sostenibile e intelligente composta da 82 iniziative che puntano a ridurre il 90% delle emissioni del settore dei trasporti entro il 2050.
Il settore dei trasporti, infatti, contribuisce per circa il 5% al PIL dell’UE e dà lavoro a oltre 10 milioni di persone, al contempo rappresenta un quarto delle emissioni totali di gas serra dell’Unione Europea. È dunque un settore prioritario d’intervento per raggiungere l’obiettivo europeo di ridurre tali emissioni del -55% entro il 2030, per diventare il primo continente neutro dal punto di vista climatico entro il 2050.
Al centro di tutte le iniziative ci sarà, inoltre, l’impegno a non lasciare nessuno indietro nel processo di trasformazione del settore: la mobilità deve essere disponibile e accessibile a tutti, le regioni rurali e remote devono rimanere collegate, e i trasporti europei devono offrire buone condizioni sociali ai lavoratori e offrire posti di lavoro attraenti.
Per far fronte a tutto ciò sono previsti:
- piani per sfruttare al meglio il potenziale della digitalizzazione e quindi modernizzare l’intero sistema, rendendolo più efficiente e riducendo le emissioni;
- investimenti legati al rafforzamento del mercato unico, di cui la pandemia di coronavirus ha mostrato alcune vulnerabilità.
FONTI: luce-gas.it energiaoltre.it europedirect