Grazie ai nostri autisti e alle loro famiglie!

Grazie!

E’ una parola e in questo caso per me rappresenta la sintesi di diversi sentimenti.

Ma innanzitutto GRAZIE a CHI?Grazie ai nostri AUTISTI e alle loro FAMIGLIE.
Grazie a coloro che, per rifornire il carburante al Paese, in queste ultime settimane hanno fatto sacrifici fisici e morali che purtroppo rischiano di rimanere solo nella nostra consapevolezza e nella nostra memoria.
Al netto dell’ovvia e scontata corretta retribuzione per il lavoro effettuato, a loro va il riconoscimento di una generosa disponibilità e di un senso di responsabilità verso il proprio ruolo nella filiera distributiva: prerogative che purtroppo stento a riscontrare in una rilevante parte delle nostre interfacce operative e commerciali.
Anzi, visto che fra questi nessuno lo farà, voglio ringraziarli di nuovo anche per loro conto.

GRAZIE!I nostri autisti hanno saputo cogliere la criticità del momento e l’importanza di accompagnare nel proprio campo, la ripresa dell’economia del Paese: il turismo, la produzione e i servizi.
In queste settimane dall’altra parte della siepe abbiamo visto più arroganza che abilità di problem solving anche perché i problemi c’erano (e ci sono) e certo non li hanno creati i vettori.Si perché tutti i trasportatori di carburanti e i loro autisti in questi mesi hanno fatto miracoli per rispondere ad un incremento dei consumi da tutti auspicato ma da pochi previsto ed effettivamente preparato.

Nei depositi manca prodotto a rotazione, generando maggiori percorrenze e minori possibilità di rifornimento.Gli analisti, i risk manager, i forecaster e i profeti della “partenership”, con la stessa disinvoltura con cui hanno invocato solo a proprio favore le cause di forza maggiore e l’imprevedibilità del boom di consumi di benzina e gasolio, hanno puntato l’indice sui propri vettori, pretenziosamente impegnati per contratto a “prevedere” l’imprevedibile, nel mezzo del picco stagionale, quello in cui flotte ed autisti sono spremute già al massimo.

La globalizzazione, la ricerca sfrenata di “efficienza” e di saving, la velleità di analizzare la logistica unicamente in termini statistici e il pressapochismo di organizzazioni inadeguate a perseguire quegli stessi obiettivi di cui sopra hanno creato, salvo ovviamente eccezioni, innumerevoli buchi e incoerenze nella supply chain.
Spesso nei passaggi fra clienti, broker, trader, compagnie petrolifere, depositi, Dogane, abbiamo incontrato inefficienze e incongruenze, ma i problemi si sono sempre scaricati sull’autista: al carico, nel traffico, allo scarico.

Nelle soluzioni di queste importanti criticità il trasportatore e l’autista troppo spesso si sono trovati da soli e addirittura di fronte ad ulteriori ostacoli alla soluzione e mancanze di rispetto per il proprio lavoro e la propria dignità.Mentre nelle trattative si osannano ad esempio i costi di trasporto degli altri paesi europei assistiamo ad un sistema infrastrutturale inefficiente: consegne da lattaio, depositi che aprono alle 3.00 altri alle 6.00, alcuni che chiudono alle 15.00 altri alle 18.00, sabato orario ridottissimo e ancora sabato chiuso e venerdì orario ridotto, ma addirittura nel 2021 abbiamo depositi che chiudono per la pausa pranzo(!!), o per il cambio serbatoi, o perché il collegamento con le Dogane non va.

In Europa si carica e scarica 24h/24h e 7/7.

Intanto le Autostrade sono intasate dal traffico o dai lavori e si sveglia il manager di turno che con il dito puntato ti dice che “comunque” il prodotto va consegnato: i distributori non possono rimanere a secco.Allora dico ai nostri AUTISTI che sono riusciti a farlo, ma anche a quelli dei nostri competitor: GRAZIE!

Non è vero che nessuno vuole fare più l’autista.
Non è SOLO un problema di retribuzione: nessuno vuole accettare un RUOLO così rischioso e faticoso, soprattutto se a monte e a valle non si rileva una adeguata e concreta assunzione di responsabilità e non si esce dai un semplicistico concetto dell’all inclusive nell’incarico a terzi. Ma farei un torto ai tanti manager e funzionari della Committenza e dei Depositi se non attestassi le professionalità, competenze ed elasticità presenti anche in quelle organizzazioni: beh, essi rappresentano le risorse con le quali noi e i nostri autisti ancora alimentiamo la passione per questa attività. GRAZIE anche a loro.

E ancora GRAZIE ai nostri autisti!

Il Presidente,
Natalino Mori